CD 1
Mazurka in B-flat major (1826)
Mazurka in G major (1826)
Mazurka in C major, Op. posth. 68 No. 1 (1829)
Mazurka in A minor, Op. posth. 68 No. 2 (1827)
Mazurka in D major (1827–32)
Mazurka in B-flat major (24/6/1832)
Mazurka in F major, Op. posth. 68 No. 3 (1829)
Mazurka in C major (1833)
Four Mazurkas, Op. 6 (1830–32)
Five Mazurkas, Op. 7 (1830–32)
Four Mazurkas, Op. 17 (1832–33)
Four Mazurkas, Op. 24 (1833–34)
Mazurka in A-flat major (1834)
Mazurka in G major, Op. posth. 67 No. 1 (1835)
Mazurka in C major, Op. posth. 67 No. 3 (1835)
Four Mazurkas, Op. 30 (1835–37)
Mazurka in A minor (1840–41)
CD 2
Four Mazurkas, Op. 33 (1837–38)
Four Mazurkas, Op. 41 (1838–39)
Mazurka in A minor (1840–41)
Three Mazurkas, Op. 50 (1841–42)
Three Mazurkas, Op. 56 (1843)
Three Mazurkas, Op. 59 (1845)
Three Mazurkas, Op. 63 (1846)
Mazurka in A minor, Op. posth. 67 No. 4 (1846)
Mazurka in G minor, Op. posth. 67 No. 2 (1848)
Mazurka in F minor, Op. posth. 68 No. 4 (1849)
Alberto Nones, pianoforte
registrazione: 6-7 luglio 2015
CONTINUO, CR116
Presentazione
Tra le non moltissime registrazioni integrali delle Mazurke di Chopin attualmente disponibili nel mercato discografico (particolarmente rare quelle italiane), questa realizzata dal pianista Alberto Nones è tra le più avvedute e aggiornate sul piano filologico ed è il frutto di una lunga consuetudine dell’interprete con questi brevi pezzi pianistici, tra i quali si annidano diversi capolavori assoluti dell’arte chopiniana.
Senza rinunciare a immergersi nella tormentata malinconia della musica di Chopin, Alberto Nones, anche grazie alla concentrazione delle sessioni di registrazione, svoltesi nell‘arco di due soli giorni, riesce a mantenere una tensione e una unitarietà espressive che restituiscono alle Mazurke anche la loro dirompente dimensione politica e rivoluzionaria.
L’incisione segue quanto più possibile l’ordine cronologico di composizione, ponendo quindi le Mazurke giovanili all’inizio del ciclo invece che nell’usuale appendice.
Recensioni
All’interno della stilizzazione delle forme di danza del Valzer, della Polacca e della Mazurca, che tutte si trovano nell’opera di Frédéric Chopin, converge verso quest’ultima un’importanza particolare. Questa danza nazionale della Polonia, con la quale Chopin espresse il suo intimo legame con la patria e il suo orgoglio nazionale, ha accompagnato il compositore per tutta la sua vita. Nelle caratteristiche delle singole Mazurche si rispecchiano sia l’affermazione artistica sia la disposizione d’animo di Chopin. Il pianista italiano Alberto Nones presenta ora un’integrale delle Mazurche nella loro successione cronologica, che non segue i numeri d’opera; di conseguenza l’incisione inizia con le Mazurche in si bemolle maggiore e sol maggiore entrambe del 1826 e due Mazurche ambedue dell’opera 68, la n. 1 e la n. 2, e si chiude con la Mazurca opera postuma 68 n. 4 in fa minore (completata da Franchomme, Hedley ed Ekier).
Le Mazurche, le cui difficoltà tecniche sono contenute, pongono invece alte richieste all’interpretazione e all’elaborazione, un’esigenza che questo doppio CD soddisfa al massimo grado. Con un’interpretazione che rende giustizia ai contenuti di danza e alla pure presente leggerezza, senza mai però cadere nella superficialità, con un’alta arte del tocco, perfetto bilanciamento tra melodia e accompagnamento, ornamentazione ben cesellata e un „rubato“ sempre ben dosato, Nones rende le raffinatezze sonore, ritmiche e anche armoniche.
Nell’elaborazione interpretativa le varie modellazioni della Mazurca nelle sue quattro forme originarie, che da Chopin talvolta sono anche combinate (come nell’op. 6 n. 4 o nell’op. 63 n.1), vengono manifestate in maniera eccellente: così la lenta Kujawiak (ad esempio l’op. 68 n. 2 o l’op. 63 n. 2), la moderata Mazurek (ad esempio l’op. 7 n. 1), la pesante e patetica Mazur (per esempio l’op. 68 n. 1) e la veloce Oberek (ad esempio l’op. 33 n. 2).
Grazie a un’esecuzione differenziata, neanche dall’ascoltare di seguito il doppio CD emerge mai un senso di uniformità. L’ascoltatore viene condotto nelle sfere del Valzer (ad esempio nell’op. 7 n. 1 o nell’op. 17 n. 1), nel mondo sonoro di un Notturno (ad esempio nell’op. 17 n. 2, nell’op. 17 n. 4, nell’op. 67 n. 2), di una Polacca (op. 7 n. 3) o di una Ballata (op. 30 n. 4)
Parimenti, come nell’op. 59 n. 3 il motivo viene illuminato con le più diverse sfumature di espressione, così nella Mazurca in fa minore schizzata da Chopin sul letto di morte viene messo in risalto il gesto di rassegnazione in maniera magistrale.
— Prof. Dr. Monika Fink
Studiendekanin, Philosophisch-Historische Fakultät der Universität Innsbruck
TESTO ORIGINALE
Unter den Stilisierungen der Tanzformen Walzer, Polonaise und Mazurka, die sich im Werk von Frédéric Chopin finden, kommt letzterer ein besonderer Stellenwert zu. Dieser polnische Nationaltanz, mit dem Chopin seine innere Heimatverbundenheit und seinen Nationalstolz ausdrückte, hat den Komponisten sein ganzes Leben begleitet. In der Charakteristik der einzelnen Mazurkas spiegeln sich sowohl der jeweilige künstlerische Anspruch als auch der Gemütszustand von Chopin. Der italienische Pianist Alberto Nones legte nun eine Gesamteinspielung der Mazurkas in ihrer chronologischen Reihenfolge vor, die nicht den opus-Zahlen entspricht; folglich beginnt die Aufnahme mit den beiden 1826 komponierten Mazurkas in B-Dur und g-Moll sowie den beiden opera 68 Nr. 1 und Nr. 2 und schließt mit der von Franchomme, Hedley und Ekier ergänzten Mazurka in f-Moll op. posth. 68 Nr. 4.
Die Mazurkas, deren technische Schwierigkeiten sich in Grenzen halten, stellen umso höhere Ansprüche an die Interpretation und Gestaltung, eine Anforderung, der diese vorliegende Doppel-CD in höchstem Ausmaß gerecht wird. Mit einer Interpretation, die dem tänzerischen Gehalt und der den Mazurkas teilweise vorhandenen Leichtigkeit gerecht wird, ohne je in Oberflächlichkeit zu verfallen, mit hoher Anschlagskultur, perfekter Balance zwischen Melodie und Begleitung, fein ziselierter Ornamentik und stets wohl dosiertem Rubato-Spiel stellt Nones die klanglichen, rhythmischen und auch harmonischen Raffinessen trefflich heraus.
In der interpretatorischen Gestaltung werden die unterschiedlichen Ausformungen der Mazurka in ihren vier Grundformen - die von Chopin zuweilen, wie in op. 6 Nr. 4 oder op. 63 Nr. 1 auch kombiniert werden - vortrefflich zum Ausdruck gebracht: so etwa der langsame Kujawiak (z.B. op. 68 Nr. 2 oder op. 63 Nr. 2), der mittelschnelle Mazurek (z.B. op. 7 Nr. 1), der wuchtige, pathetische Mazur (z.B. op. 68 Nr. 1) und der rasche Oberek (z.B. op. 33 Nr. 2).
Durch das differenzierte Spiel kommt auch beim durchgängigen Hören der Doppel-CD niemals Gleichförmigkeit auf. Der Hörer wird in walzerhafte Sphären entführt (z.B. Mazurka op.7 Nr.1 oder op. 17 Nr. 1), in die Klangwelt einer Nocturne (z.B. op.17 Nr.2, op. 17 Nr. 4, op. 67 Nr. 2), einer Polonaise (op.7. Nr. 3) oder einer Ballade (op. 30 Nr. 4).
Meisterhaft auch, wie etwa in op. 59 Nr. 3 das einzige bestimmende Motiv in verschiedensten Ausdrucksnuancen ausgeleuchtet oder in der auf dem Sterbebett skizzierten und Mazurka in f-Moll (op. posth. 68 Nr. 4) der resignative Gestus herausgestellt wird.